Appassionato dall'innovazione dei sistemi digitali nel settore delle costruzioni e dalla ricerca dei processi finalizzati a migliorare la cooperazione e una maggior produttività in fase di redazione del progetto e realizzazione dell’opera. Svolge attività di consulente per la ricerca e l’individuazione delle best practices in relazione all'implementazione BIM, volta alla gestione dei modelli e dei database informativi. Dal 2017 membro del BUG Bim User Group Italia e socio ordinario IBIMI. Relatore presso numerosi eventi organizzati da enti, organizzazioni e ordini professionali per testimoniare metodologie ed esperienze acquisite nelle commesse realizzate.
Dopo gli studi classici si laurea in Architettura con una tesi saggistica sulle molteplici relazioni tra l’innovazione digitale e le radicali trasformazioni in atto nei processi progettuali. L’interesse per la computer grafica e la programmazione, in diverse discipline, ne accompagna costantemente la ricerca sperimentale come progettista ed ha portato negli ultimi anni ad avviare una sempre più attiva collaborazione con realtà formative nell’ambiente BIM per la promozione e la sensibilizzazione sul territorio ai temi di una progettualità digitale consapevole. Dal 2018 affianca alla libera professione un’attività di formazione diretta a diversi livelli volta a valorizzare l’impiego razionale degli strumenti per l’ottimizzazione dei processi operativi e le nuove forme cognitive di controllo e comunicazione del progetto.
Libera Professionista laureata a Firenze, opera da oltre 22 anni nel campo dell'edilizia residenziale; appassionata di bioedilizia e di tecnologie digitali applicate al mondo delle costruzioni, si è specializzata nella progettazione con modellazione solida. Dal 2010 effettua corsi come Archicad Trainer presso Studi di Professionisti e presso gli Ordini degli architetti dell'Emilia Romagna, di Mantova e del Veneto al fine di diffondere il metodo BIM.
In un momento storico come quello attuale, il settore dell’edilizia sta attraversando una fase in cui è necessario fermarsi a riflettere sulle metodologie e sui nuovi approcci da adottare, in vista di un futuro sempre più sostenibile. Già da gennaio 2019 la normativa ha cominciato ad interessare gli appalti pubblici relativi alle opere complesse di importo a base di gara pari o superiore a 100 milioni di euro, rendendo la metodologia BIM un requisito obbligatorio per la partecipazione.La digitalizzazione del settore ci viene in aiuto con metodologie come il BIM (Building Information Modeling), metodo di progettazione 3D fortemente collaborativo che permette di integrare in un unico modello tutte le informazioni di ogni singolo componente dell’opera: la minimizzazione degli errori in fase progettuale e il conseguente risparmio di risorse, il quadro completo e trasparente dell’intero ciclo di vita dell’edificio e l’interoperabilità in ottica di progettazione integrata sono solo alcuni dei vantaggi che hanno portato alla definizione di uno standard BIM obbligatorio in materia di opere pubbliche, a cui la legislazione italiana si sta adeguando per conformarsi agli standard comunitari e internazionali.
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